UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
prima era dirupata la valanga? dove? come? Chi l'ha detto? Alla luce scialba di questa tristissima mattina si sono fugate le imaginose poesie del giullare
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, e scorse tra il nero degli abeti una striscia più chiara che montava, montava, si perdeva: era una stradetta. Dio sa per dove! Ugo nulla conosceva
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Oldrado! - Orsù! Ed Ugo gridava: - Ci vuole unione di consiglio. - Dove andiamo ora? - interrogava rabbiosamente Baldo. - Se ci attardiamo all'impresa
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colla sua armata. Pertanto non si fidando i Barbari di quella lor fortezza, l'abbandonarono e tutti si ridussero sul Monte Moro, dove il Re li assediò
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, quale silenzio, quale tranquillità! - Dove sono? - si domandò Ugo, ma non potè rispondersi. Egli non conosceva quel luogo: guardò ancora attorno, e
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! - e con artifìcio: - Voi che avete tromba, dove siete stato? Il capitano ci mandò in cerca di voi. Presto, suonate! ad avvisare i saluzzesi! - e si
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vedi, un pellegrino! O pellegrino della notte nera, ove t'inerpichi? Quegli cammina, cammina. O pellegrino che cammini, perchè t'inerpichi e dove
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, sì: e mio nipote ascolti: - Ildebrandino andò al fondo di torre dove sapeva che era stato chiuso Guidello: lo trovò rabbioso di fame, lo trasse su
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va, si va.... Chiedete? - Ne attende messere Adalberto, e dove? - Sì, Guidello araldo, e voi, maestro: nella sala della torre. - E li precedette nel
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voli del desiderio... Dove aleggiava, sorradendo giardini dalla eterna primavera, la sua mente desiosa? - Chi è il mio sposo? - domandava la gentile al
Accademia della crusca
